lampada Pandora

Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo, il “vaso”  era un dono fatto a Pandora da Zeus, il quale le aveva raccomandato di non aprirlo.

Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il “dono” della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo, che erano gli spiriti maligni della “vecchiaia”, “gelosia”, “malattia”, “pazzia” e il “vizio”.

Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo.

Prima di questo momento l’umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta e gli uomini erano, così come gli dei, immortali.

Dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale, simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza e il mondo riprese a vivere.

Come Pandora abbiamo la nostra seconda possibilità di riaprire il vaso con la plastica:

utilizziamo la plastica nel modo corretto, per oggetti durevoli, riutilizzabili e riciclabili e continuiamo ad avere speranza in un mondo migliore.

Pandora è un vaso, Pandora è una luce, Pandora è una seconda vita per i rifiuti.

Pandora è stata finalista nel 2020 al contest guiltlessplastic indetto dalla galleria Rossana Orlandi di Milano.